Le isole Eolie

Nato da eruzioni vulcaniche e scolpito dalla forza del mare e del vento, l’arcipelago delle Isole Eolie sorge nel settore orientale del mar Tirreno Meridionale, a nord della costa siciliana. Esso è costituito da sette isole: Lipari, Salina, Vulcano, Stromboli, Panarea, Filicudi e Alicudi. Il suo nome ha radici mitologiche, poiché nell’antichità si riteneva che proprio nelle sue isole avesse dimora Eolo, re dei venti. Non solo: la presenza di vulcani attivi – i cui fenomeni di estremo fascino sono tuttora visibili – portò a ritenere che alle Eolie abitasse anche Efesto/Vulcano, potente dio del fuoco.
La presenza dell’uomo su queste isole ha origini lontane. Già a partire dal IV millennio a. C. le Eolie (l’isola di Lipari in particolare) risultano frequentate per lo sfruttamento dell’ossidiana, nero materiale lavico estremamente duro e tagliente utilizzato per costruire armi ed utensili. L’estrazione, la lavorazione e la commercializzazione di questo prodotto rese l’arcipelago eoliano un polo commerciale importantissimo; inoltre la sua posizione, a nordovest dello Stretto di Sicilia, ne faceva una tappa strategica per le civiltà dell’antico Mediterraneo, che avevano in questa rotta una delle vie di collegamento fondamentali per la propria espansione commerciale, la diffusione culturale e altresì per ragioni belliche. Con la scoperta dei metalli il commercio di ossidiana declinò e nel corso dei secoli la storia eoliana fu caratterizzata dall’alternanza di fasi di fioritura economica a fasi di triste regressione. Nell’età del Bronzo vi furono intensi rapporti commerciali col mondo egeo, siciliano, appenninico peninsulare, incontri culturali che hanno lasciato splendide testimonianze archeologiche come il villaggio di capo Graziano a Filicudi, il villaggio di Panarea nella suggestiva cornice di Cala Junco, l‘insediamento della Portella di Salina, l‘incredibile stratificazione archeologica visibile presso l‘antica acropoli di Lipari.
La storia antica eoliana proseguì nei secoli ricca di eventi e cambiamenti: le isole furono colonizzate dai Greci, corteggiate da Etruschi e Fenici, si allearono con i Cartaginesi per poi divenire romane nel 252 a.C.. A raccontare questo lungo percorso storico-culturale restano numerosi reperti archeologici, di tale bellezza e importanza da rendere imperdibile una visita al Museo Archeologico di Lipari. Nell’alto Medioevo le isole furono insidiate da attacchi saraceni, vennero abbandonate, si ripopolarono con i Normanni fino all’assedio e alla distruzione di Lipari nel 1544 da parte del pirata Barbarossa, che ridusse in schiavitù circa 8.000 abitanti. Con la dominazione spagnola si attuò un ripopolamento e una ricostruzione che permisero a Lipari e a tutto l’arcipelago di rifiorire e di assestarsi su attività economiche prevalentemente legate all’agricoltura, la viticoltura, la pesca. Dopo i massicci flussi migratori verso America e Australia che hanno caratterizzato ‘800 e ‘900, oggi le Isole Eolie sono diventate ambita meta turistica e proprio sulla presenza di visitatori basano principalmente la propria economia. La popolazione attuale è di circa 12.000 abitanti, suddivisi in quattro Comuni di cui tre ospitati da Salina (Leni, Malfa e Santa Marina) e il rimanente, Lipari, che oltre all’omonima isola include Vulcano, Panarea, Stromboli, Filicudi e Alicudi.

Vento, mare e fuoco. Sono i simboli del più bell’arcipelago del Mediterraneo.

Le Eolie, furono in realtà abitate già in età preistorica, a partire dal Neolitico; durante la successiva età dei Metalli rappresentarono un polo commerciale marittimo per i traffici dell’ossidiana (vetro vulcanico derivato dal raffreddamento delle lave utilizzato per costruire armi ed utensili vari) ed un punto d’incrocio delle civiltà mediterranee. Le tracce più importanti di questo illustre passato si trovano a Lipari e nei villaggi di capo Graziano a Filicudi (2000-1400 a.C.) e di Panarea (1400-1270 a.C.). Le isole furono quindi colonizzate dai Greci fra il 588 e il 577 a.C., che si opposero a Fenici ed Etruschi. Conquistate in seguito anche dai Cartaginesi, divennero romane nel 252 a.C. In età storica si ricordano le dolorose incursioni dei pirati turchi guidati da Ariadeno Barbarossa, iniziate nel 1544, che dopo undici giorni di assedio distrussero Lipari portandosi in schiavitù circa 8.000 abitanti.

Lipari

Il nostro tour parte da LIPARI, la maggiore e più popolata isola dell’arcipelago, con una superficie di 37,6 chilometri quadrati e circa abitanti 9.000. Di origine vulcanica, è impervia e dolcissima allo stesso tempo ed è tuttora interessata da manifestazioni vulcaniche secondarie. Lo spettacolo che offre è quello di coste alte e rocciose, ricche faraglioni e grotte. Nel capoluogo dell’isola, a sud del porto, si trova il suo monumento più importante, l’acropoli di Lipari, nel cui perimetro, murato dagli Spagnoli dopo il 1544 sui resti della cinta greca (IV secolo a.C.) e medievale (XIII secolo), sono racchiusi il Castello, in posizione strategica con le sue poderose mura di cinta, la Cattedrale, costruita dai Normanni nel 1080 e rimaneggiata nei secoli seguenti, il Museo archeologico eoliano e due parchi archeologici che custodiscono una necropoli di età greco-romana e i resti di un abitato dell’età del Bronzo.

Da ricordare, infine, a Lipari anche le Terme di San Calogero, costruite nel 1867, ove sgorgano acque di grande qualità terapeutica. Le sorgenti sono inglobate all’interno di una attrezzatissima struttura termale.

Vulcano

Separata dalla vicina Lipari da un canale largo circa un chilometro mezzo, c’è VULCANO. L’antica Hierà (sacra), considerata il camino della fucina di Vulcano, dio del fuoco, è l’isola più a sud dell’arcipelago eoliano ed è la più vicina alla Sicilia (12 miglia da Capo Milazzo). Ha una superficie di 21 chilometri quadrati e solo 400 abitanti. E’ formata da quattro coni vulcanici, il più cospicuo dei quali è il Gran Cratere alto 386 metri e sul quale è presente attività vulcanica sotto forma di fumarole (l’ultima eruzione risale al 1888). Vulcanello, all’estremità nord-est dell’isola, invece emerse dal mare nel 183 a.C. ed è ora collegato all’isola principale

da un istmo che crea le due insenature di Porto Levante e Porto Ponente, la cui spiaggia è frequentatissima a causa delle caldissime acque dovute ad ebollizioni sottomarine causate dalla fuoriuscita di gas caldi dai fondali sottomarini. La caratteristica della spiaggia di Porto Levante è invece quella di avere una finissima sabbia di colore nero.

Salina

A nord di Lipari giace invece SALINA, sintesi delle attrattive ambientali delle Eolie. E’ la seconda isola in fatto di estensione, con circa 27 chilometri quadrati di superficie, e di popolazione (2.150 abitanti). E’ invece la più alta per le vette dei monti Fossa delle Felci e Monte dei Porri, vulcani ormai spenti da tempo; da qui il suo antico nome Didyme, che significa Gemelli. Quello attuale, invece, deriva da uno stagno d’acqua salata posto nella parte sud dell’isola, a Punta Lingua, da cui un tempo si estraeva il sale usato per la conservazione dei capperi e del pesce. L’isola vanta tre comuni autonomi: S. Marina, Malfa e Leni e cinque incantevoli frazioni. E’ ricca di una folta vegetazione tipicamente mediterranea ed è di particolare importanza per la coltivazione della vite, da cui si ricava il pregiatissimo vino Malvasia.

Ci spostiamo verso ovest dove si trovano le isole geologicamente più vecchie dell’arcipelago.

Filicudi

La prima, FILICUDI (9,5 chilometri quadrati di superficie, 450 abitanti), presenta una forma conica, aspramente rocciosa, con tre centri abitati, Filicudi porto, Pecorini a mare e Valle Chiesa. Era chiamata Phoenicusa forse perché rivestita di felci oppure per la presenza dei Fenici. A Piano di Porto e sul Capo Graziano, a picco sul mare, vi sono i resti di due villaggi preistorici dell’età del Bronzo, con fondi di capanna di forma ovale. Ma la bellezza dell’isola sta nella sua stupenda Grotta del Bue Marino, chiamata così perché si riteneva un tempo tana di mostruose creature, raggiungibile dal mare dopo aver ammirato il faraglione detto La Canna, lungo la rotta per Alicudi, e l’arco naturale di Punta Pertica.

Alicudi

ALICUDI (5,2 chilometri quadrati e 140 abitanti) è invece l’isola più occidentale delle Eolie, a circa 26 miglia da Lipari, nota soprattutto per la pesca delle aragoste. Anticamente era chiamata Ericusa, per il gran numero di eriche presenti sul suo territorio. Tracce di insediamenti di età romana sono stati rinvenuti nella parte orientale dell’isola la più abitabile per la conformazione del terreno. A causa della sua posizione decentrata, l’isola di Alicudi è un angolo lontano dalla mondanità e dal traffico ed è ricercata soprattutto da chi apprezza la vita semplice e genuina. Il ricordo delle incursioni saracene è testimoniato dal Timpano delle Femmine, un rifugio naturale nel quale venivano nascoste le donne durante gli attacchi dei pirati. Caratteristici di Alicudi sono anche i soffioni di aria fresca (7 gradi), usati dagli abitanti per conservare i cibi.

Panarea

Ci spostiamo ad est dell’arcipelago per ammirare quella che è considerata forse la sua isola più incantevole, la piccola PANAREA (3,3 chilometri quadrati, 280 abitanti), sede di un turismo d’élite che l’ha resa una meta storica delle vacanze estive più esclusive. Anch’essa fu abitata sin dai tempi preistorici, segno ne è il villaggio preistorico risalente alla età del Bronzo rinvenuto alla estremità sud dell’isola, sul promontorio di Punta Milazzese, in località Cala Junco. Panarea è un po’ un arcipelago nell’arcipelago dato che è circondata da piccole isole minori: Basiluzzo, Spinazzola, Dattilo, Bottaro, Lisca Nera, Formiche, Panarelli, Lisca Bianca.

Stromboli

Ultima delle “sette sorelle”, e la più orientale, è STROMBOLI (12,6 chilometri quadrati, 450 abitanti), che emerge solennemente dal mare e dove si trova forse l’unico vulcano attivo al mondo in costante attività da almeno 2000 anni. Il vulcano è formato da due cime tra le quali è situato l’apparato eruttivo ed è noto per il lancio di scorie di lava che fuoriesce precipita in mare da una ripida parete chiamata Sciara del Fuoco, che offre uno spettacolo suggestivo, specialmente di notte. Strombolicchio, un isolotto che sorge a 1,6 chilometri a nord di Stromboli, la cui sagoma ricorda un maniero medioevale, ha un bel faro per la navigazione.

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